L’intervista – parte 2°

Experience Local....si racconta!

Continuiamo la nostra chiacchierata con Norman e Monica di Experience Local e approfondiamo insieme a loro alcune tematiche che ci aiutano a entrare ancora più in sintonia con il pensiero che sta alla base della loro agenzia viaggi.

 

Norman, Monica, cosa significa per voi viaggiare?

Norman: Tante persone associano l’idea del viaggio con il concetto di “staccare”, per me è esattamente l’opposto. Per me viaggiare è impegnarsi a crescere a livello personale. Quando torno da un viaggio mi ritrovo a essere più stanco di quando ero partito, sia fisicamente che mentalmente. Viaggiare mi da l’occasione di vedere cosa si fa nel mondo, e quando vengo in contatto con pratiche virtuose mi chiedo sempre “perché anche qui non accade? Sarebbe così semplice, in fondo!”. 
Anche i miei tour, in linea con questa mia idea, risultano piuttosto impegnativi dal punto di vista “mentale”, ma ho notato anche nelle generazioni più giovani (che si pensa siano più vicine alla concezione di vacanza come svago) una grande curiosità a scoprire e conoscere. Spesso la durata dei tour si protrae proprio perché i miei accompagnatori ricevono tantissime domande da parte dei turisti e questo significa che c’è fame di sapere e conoscere.

Monica: Per me viaggiare è libertà, esplorazione e conoscenza. 
Da ogni vacanza torno piena di emozioni ma anche e soprattutto di idee e nuovi spunti, che poi rielaboro mettendole in relazione con la mia realtà quotidiana. Non amo tornare sempre negli stessi luoghi, anzi, voglio esplorare il mondo a 360 gradi in tutte le sfaccettature possibili.

 

Abbiamo parlato di viaggi e toccato concetti molto importanti. Ora, una domanda legata alle vostre esperienze di vita: c’è un viaggio che avete fatto che vi è particolarmente restato nel cuore?

Norman: Non c’è un viaggio che ho preferito rispetto ad altri, ogni luogo nel mondo e ogni viaggio ha avuto il suo senso. Credo che l’Italia sia il posto migliore al mondo per vivere, in ogni caso mi ritengo uno spirito abbastanza nomade, mi muovo e sono sempre propenso al cambiamento. Ecco, a pensarci bene, un posto in cui non sono mai stato che credo mi piacerebbe molto è l’Europa del nord. Mi piace l’ordine e la pulizia e i popoli nordeuropei sono molto avanti rispetto a noi dal punto di vista delle pratiche ecologiche.

Monica: Per quanto mi riguarda, il Portogallo e in particolare la bellissima città di Porto mi hanno rubato il cuore. Ci ho vissuto e lavorato quasi un anno, e ne conservo un ricordo indelebile. Per un po’ ho anche pensato di restare e stabilirmi definitivamente lì, poi il richiamo delle radici e della famiglia ha prevalso. Non escludo però, in futuro, di tornarci: le persone sono meravigliose e incredibilmente disponibili e nonostante il settore dell’architettura a livello di know how è molto ben sviluppato, ho imparato tantissimo da loro. Per ora la nostra vita è a Trieste, ma un domani… chissà…
Un viaggio invece che non ho ancora fatto ma che sogno da tanto è il Sud America… sono una persona molto solare e positiva e in questo mi sento vicina a quei popoli. Prima o poi realizzerò anche questo mio sogno.

 

E a Trieste? Cosa amate di più della nostra città?

Norman: Direi la montagna (il Carso, ndr) e il mare. Sono originario di Grado quindi il mare ha sempre fatto parte della mia vita, tuttavia al riposo preferisco la fatica, e di conseguenza trovo nell’altipiano tante attività e tanti luoghi a me congeniali. Il Carso è il teatro di molte delle attività che offre Experience Local. Mi vengono in mente i nostri tour in bici: come agenzia noi puntiamo sempre a offrire il soddisfacimento di un bisogno del turista, e nel caso della bici noi offriamo un servizio completo di noleggio e assistenza e un accompagnatore cicloturistico. Spesso i turisti si trovano in difficoltà perché noleggiano magari il loro mezzo in centro a Trieste e nessuno spiega loro come raggiungere l’Altipiano. Una volta raggiunto, inoltre, si trovano in ulteriore difficoltà perché i sentieri non sono ben segnalati… insomma c’è molta disorganizzazione e a fine giornata il turista è deluso. Noi abbiamo cercato di dare una risposta a tutto questo con i nostri tour guidati, in cui oltre ad accompagnare il turista gli forniamo anche delle indicazioni su come utilizzare il mezzo a due ruote nel modo più efficiente possibile, creando per lui un effettivo valore aggiunto. 
I nostri tour spesso fanno tappa nelle migliori Osmize del Carso e lì si passa dalla fatica dello sport alla festa e la convivialità.

Monica: Io invece sono particolarmente affezionata al quartiere di San Giusto. La mia tesi di laurea verteva sul Castello e l’area adiacente e ho proseguito la mia formazione come architetto attraverso un master relativo alla riqualificazione delle aree archeologiche, conclusosi ad Atene. Negli ultimi anni ho anche lavorato su altri progetti aventi come oggetto l’area di San Giusto. Credo sia uno dei posti più interessanti di Trieste anche perché offre una visuale privilegiata e “dall’alto” della nostra bellissima città.

 

Ringrazio Monica e Norman per questa piacevolissima chiacchierata. 
Il settore del turismo è uno di quelli che più hanno sofferto e stanno soffrendo la crisi economica causata dall’emergenza Covid-19, ma ritengo da questa crisi riusciranno a emergere quelle imprese che avranno saputo cogliere le giuste opportunità e trovare le migliori soluzioni creative per adattarsi ai tempi.